Perché difficilmente le banche e le finanziarie non chiudono in mediazione?
Come saprai la mediazione è una procedura obbligatoria che dovrai proporre prima di fare causa alla banca.
Ma cos’è la mediazione?
In pratica la mediazione è un procedimento previsto dal nostro ordinamento ed il cui scopo sarebbe quello di alleggerire i Tribunali dal carico giudiziario ove le parti si presentano dinanzi ad un mediatore il quale tenterà di trovare una soluzione transattiva alla questione controversa.
Per iniziare la trattativa è però indispensabile che tutte le parti coinvolte siano d’accordo nel procedere con la mediazione – tecnicamente si parla di adesione alla mediazione – altrimenti il mediatore non potrà far altro che dar conto della presenza delle parti e redigere un verbale negativo di mancato accordo.
Quando chiamata in mediazione è una banca o una finanziaria il comportamento tenuto è quello di chiedere, all’inizio dei rinvii per analizzare la documentazione prodotta in mediazione, facendo credere che ci sia possibilità di chiudere transattivamente il tutto. Poi, invece, dichiarano sempre che non vi sono i presupposti per andare avanti facendo solo perdere tempo e rendendo inconcludente la mediazione.
Mediazione che – ripeto – è obbligatoria per il nostro ordinamento in questa materia e quindi deve essere necessariamente promossa dal correntista prima di fare causa.
Ma quali sono i motivi che portano le banche a non chiudere in mediazione?
In pratica i motivi sono due:
1)la tua debolezza
2) alcuni giudici filobancari.
Parto dalla tua debolezza perchè è l’elemento su cui le grandi società giocano per lucrare a tuo danno.
Pensa alle società telefoniche.
Ti addebitano costi di pochi euro sulla bolletta illegittimamente e sempre che tu li noti non ricorrerai mai in tribunale per 20 euro in più sulla bolletta.
Quei 20 euro alla società Telefonica, a livello nazionale, frutterà miliardi presi illecitamente ed impunemente in quanto nessuno farà mai azione giudiziaria per contestare questa somma irrisoria.
Lo stesso principio è applicabile alla banca e alla finanziaria anche se qui gli importi economici sono ben altri.
Infatti la banca sa bene che su 100 richieste solo poche giungeranno in tribunale e sai perchè?
Perchè per fare azione giudiziaria dovrai anticipare le spese e correre il rischio anche che l’azione ti vada male: questa incertezza è il punto di forza delle banche.
Per mia esperienza ho visto molte persone richiedere la pre-analisi ed urina volta accertata l’usura fermarsi e non procedere anche se poi la loro casa è andata all’asta e venduta: sono vittime di un sistema bancario sempre più forte che gioca sulle debolezze dei correntisti.
Inoltre le banche sanno che alcuni giudici hanno un indirizzo filo bancario e quindi sono votati a dar torto al correntista nella maggior parte dei casi: questo è un elemento che crea sicuramente incertezza e fa desistere dal proporre causa per essere messi al bando dall’istituto bancario.
Inoltre le banche e le finanziarie non vogliono creare un precedente e quindi non chiudono in mediazione in quanto non vogliono che si sparga la voce che solo proponendo la mediazione si arriva ad un risultato. Ricorda che nel caso in cui tu trovassi un accordo con la banca questa, spesso, richiedere l’inserimento della clausola di riservatezza e cioè in pratica non potrai diffondere in giro la notizia di aver vinto.
In 20 anni di esperienza mi è capitato alcune volte di chiudere in mediazione con la banca o finanziaria soprattutto quando l’illiceità riguardava la indeterminatezza del TAEG piuttosto che l’usura o l’anatocismo ma sono stati casi sporadici e ciò a conferma di quanto ti ho riferito nel video.
Nonostante ciò, il mio consiglio è quello di non sottostare a questi giochetti psicologici e non fare il gioco delle banche perchè se così sarai ti rovinerai con le tue stesse mani.
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