Hai mai sentito parlare, in materia bancaria, del gioco delle valute?
Sai che le banche applicano questo sistema per prelevarti dei soldi a tua insaputa?
Bisognerebbe chiedersi se la tua banca è onesta nei tuoi confronti.
Il gioco delle valute consiste nella aggiunta o sottrazione dei c.d. giorni banca alla data effettiva della operazione.
Questo può determinare una difformità tra tasso annuo nominale e tasso effettivamente applicato all’utente: in pratica la banca contrattualmente ti indica un costo quando poi ne andrai a spendere un altro di importo maggiore.
Ogni operazione che viene effettuata sul conto corrente, sia in dare o in avere, viene annotata necessariamente con una data che viene definita “valuta dell’operazione”.
Trattasi del giorno a partire dal quale la somma addebitata o accreditata diventa produttiva di interessi attivi e passivi in capo al correntista.
Da quel giorno, ossia dal giorno della valuta dell’operazione, la somma addebitata o accreditata diviene produttiva di interessi attivi o passivi in capo al correntista.
A tale data la banca aggiunge o toglie quello che viene chiamato, in gergo, giorni banca così venendo a determinare la c.d. valuta fittizia o valuta bancaria.
Quindi, data di valuta della operazione + giorni banca = valuta bancaria o fittizia.
Le alterazioni della data di valuta nel caso di operazione passiva per il cliente e la sua prosternazione nel caso di operazione attiva per il cliente costituisce causa di aumento del tasso annuo effettivo praticato al correntista.
Cerchiamo di fare un esempio.
Nel caso di pagamento con assegno e quindi di prelevamento di denaro dal conto corrente la data della valuta dovrebbe essere quella del pagamento dell’assegno e non la data di emissione, mentre, nel caso di versamento di un assegno sul conto corrente ovvero di accredito di somme la data dovrebbe essere quella di versamento.
In realtà con il gioco delle valute la data, nel caso di prelevamento, viene conteggiata dal momento dell’emissione dell’assegno mentre nel caso di accredito dal giorno non di versamento dell’assegno ma di disponibilità delle somme: insomma un gioco tutto favorevole alle banche e non certamente al correntista.
In un arco temporale annuale questo giochino crea un addebito di interessi a carico del correntista ingiustificato.
Come tutelarsi?
Devi sapere che in base all’art. 1346 c.c. se la previsione dei giorni valuta non è prevista dal contratto, questo tipo di operazione è soggetta a nullità e quindi potrai richiedere indietro i relativi addebiti
Tieni presente che vi è una norma che stabilisce il tempo di valuta e cioè l’art. 120 del D.Lgs 385 del 1993 che prevede un tempo di 4 giorni per gli assegni circolari versati sul conto corrente
Il gioco delle valute si può qualificare alla stregua di una modalità di funzionamento del conto corrente soggetta ad impugnativa ai sensi dell’art. 1832 c.c..
Quindi se ritieni che la banca si stia approfittando di te con il gioco delle valute e se hai constatato l’assenza di pattuizione contrattuale sappi che potrai agire in giudizio ed ottenere quanto la banca illecitamente ti ha tolto.
Se hai problemi con la tua banca e vuoi affidarmi il tuo caso, scrivimi a :