Fronte End – Back End- banche e Criptovalute
Stavo leggendo in merito alle strategie di marketing soffermandomi sul concetto di front end e back end quando mi è venuto in mente che questa strategia è quella usata molte volte dalle banche quando debbono concederci un finanziamento.
Ma andiamo per gradi.
Cosa si intende per front end e back end e in cosa consiste la strategia di marketing basata su questi concetti?
In pratica si pubblicizza un prodotto per attirare un cliente a cui poi si vende tutta una serie di prodotti collegati che costituiscono la fonte del vero guadagno della ditta.
Facciamo un esempio pratico: Mcdonalds.
Mcdonalds sostiene per ogni singolo nuovo cliente che entra nel proprio fast food una spesa in pubblicità di $ 1,91 con un costo medio di un hamburger di $ 2,09.
Togliendo il costo pubblicitario il ricavo che ne rimane è di soli $0,18.
Quindi dove sta il vero guadagno di Mcdonalds?
Il vero guadagno Mcdonalds è sul menù e cioè sulle patatine, bibite, dolci ecc. Acquistando il menù completo Mcdonalds fa il vero guadagno pari ad 8 volte il prezzo della pubblicità spesa per singolo cliente ma ci attira pubblicizzando il panino.
Quello che vede il cliente è, infatti, la pubblicità del panino – front end –ma quello su cui guadagna il Mcdonalds è il back end e cioè il prodotto non pubblicizzato direttamente e che il cliente nemmeno si accorge comprandolo quasi in automatico: quanti di voi sono andati dal Mcdonalds comprando solo il panino?
Stessa cosa la fa Raynair che non guadagna tanto sulla vendita dei voli ma su tutti i servizi accessori quali prenotazione del posto sul volo, assicurazione, noleggio auto e hotel convenzionato con booking.
Ma in tutto questo cosa ci incastrano le banche?
Quando le banche ci concedono un finanziamento il vero guadagno immediato lo fanno vedendoci le polizze assicurative. Ovviamente parlo di guadagno immediato perché visti gli interessi anche usurai che molte volte applicano il guadagno –illecito – vi è anche nel lungo termine.
Facciamo il caso di Tizio che stipula un finanziamento con la banca la quale lo concederà solo a condizione che venga stipulata una polizza (supponiamo di euro 1000 annue) per la durata del finanziamento (in questo esempio in 10 anni).
In 10 anni Tizio verserà 10000 euro solamente per una polizza che probabilmente non gli servirà a nulla (primo perché non ha modo di contrattarla visto che l’interesse di Tizio è prendere i soldi che gli servono e secondo perché in caso di necessità Tizio si accorgerà che vi sono, in quella polizza, franchigie e clausole varie che in pratica rendono vana qualsiasi sua richiesta ) e la banca percepirà invece subito le commissioni sui 10.000 euro al momento della stipula della polizza stessa ricavando il suo profitto.
Quindi il prodotto venduto è il finanziamento – front end – ma in realtà il guadagno immediato della banca è su un prodotto back end e cioè sulla polizza.
Se si pensa poi che la banca non fa nulla per il vostro interesse ma solo per il suo si potrà comprendere che quando ti propone qualcosa ( parlo di proporre anche se nel caso di polizze assicurative molte volte è una condicio sine qua non..) lo fa sempre e solo perché dietro c’è un profitto a danno del correntista.
Con la blockchain e con le criptomonete questa situazione potrebbe finire in quanto non si potrebbero più nascondere prodotti back end dietro la stipula di contratti (smart contract) o quantomeno sarebbe molto più complicato.
Tra l’altro il sistema blockchain e le criptovalute hanno la propria caratteristica nella decentralizzazione e quindi potrebbero abbattere il sistema bancario dalle fondamenta minando la supremazia che per anni hanno detenuto.
Ed è per questo che le banche hanno inizialmente attaccato il sistema della Blockchain e le criptomonete.
Bankitalia, ad esempio, che non è altro che la SPA della banche e quindi non fa certamente i nostri interessi, aveva elencato ben 10 motivi per sottolineare come si dovesse stare lontani dalle criptomonete rimangiandosi tutto quello che aveva detto non più tardi di un mese fa quando, invece, ha sostenuto che le criptomonete potrebbe portare ad una stabilità dell’economia.
Questa inversione di rotta si è avuta in quanto le banche hanno cercato, dapprima, di abbattere il sistema delle criptomonete, di scoraggiare gli investitori e limitare la sua diffusione ma la portata talmente innovativa e rivoluzionaria di questo sistema non poteva essere fermata ed ecco allora che “ se non li puoi battere….allora alleati con loro”.
Pertanto le banche stanno ora abbracciando questa tecnologia che però –ricordiamoci – è in mano a NOI e non a LORO.
L’importante è quindi non farci fregare questa “rivoluzione” e questo lo potremmo fare solo con la conoscenza e non affidandoci a coloro che ci fanno credere essere dalla nostra parte ed invece non lo sono.
Pensiamo solo che con questa rivoluzione si potrebbe vivere in un mondo ove dai contratti sparirebbe completamente il problema usura e tutto ciò che ne viene dietro, non si farebbero più cause contro le banche vinte sulla carta ma perdute per colpa di giudici compiacenti che applicano le direttive di Bankitalia che legge non è e potremmo vivere tutti nella consapevolezza di non essere derubati.
Nel mondo delle criptomonete non vi è “ una banca costruita intorno a te” ma “sei tu la tua banca”: cambiando lo slogan tutto muta andando verso un futuro rivoluzionario la cui tecnologia è già più che mai attuale.