I suoceri spesso sono un danno per la coppia . Il problema poi si acuisce quando questi cercano di sostituirsi alla figura materna nei confronti del minore. Ed è così che la Cassazione con la sentenza n. 7770 del 17 maggio 2012, ha cambiato il collocamento di una bambina in quanto troppo condizionata dai genitori paterni. La bambina era stata affidata congiuntamente a mamma e papà e il Tribunale l’aveva collocata presso di lui. L’uomo si faceva aiutare dalla sua famiglia di origine. In secondo grado i giudici di appello avevano però deciso di spostare la piccola presso la madre perché la famiglia di origine tendeva a sostituirsi alla figura materna con troppa invadenza. La Cassazione confermava la sentenza di appello. La prima sezione civile ha infatti reso definitiva la permanenza della piccola presso sua madre chiarendo che l’adozione, nell’ambito del già disposto affidamento condiviso, della prevalente collocazione della minore presso la madre, ritenuta al riguardo pienamente affidabile (con ampi spazi ai rapporti fra la figlia e il padre), costituisce il naturale sviluppo di quel processo evolutivo, nel quale, con congrua motivazione, la Corte ha evidenziato l’emersione, da un lato, di un “intenso reciproco legame affettivo” fra lei e la figlia, e, dall’altro, di aspetti negativi relativi al collocamento della minore presso la casa paterna, «troppo invischiato con le figure parentali presenti che, pur fungendo da supporto, tendono a sostituirsi troppo spesso alla figura materna nelle comuni attività della vita quotidiana e spesso non rendono i colloqui e le scelte della coppia liberi dalla loro influenza».