Come si calcola l’assegno di mantenimento?
Questa è una delle cose più importanti da verificare in quanto molti padri, come saprai, sono stati ridotti letteralmente sul lastrico dalle separazioni per le spese che hanno dovuto affrontare.
L’ottimo sarebbe concordare un collocamento paritario dei figli e quindi non vedersi imposto alcun assegno: se ti interessa questo argomento ti invito a leggere questo articolo.
Devi sapere che la legge non prevede un metodo per calcolare l’assegno e questo è fonte di incertezza nei giudizi di separazione.
I Tribunali di solito adottano un loro protocollo con delle modalità di calcolo.
Seppur senza pretesa di esaustività dalla mia esperienza ho potuto dedurre che il criterio che viene adottato per tale calcolo si basa su questi criteri.
Viene preso come base, ovviamente, il reddito medio mensile netto del coniuge obbligato, facciamo, ad esempio il marito.
Si considera poi il reddito netto mensile della moglie e le eventuali spese di mutuo, se vi sono da detrarre a favore di chi effettivamente effettua il pagamento.
Vediamo, quindi, come si calcola l’assegno di mantenimento e quali spese debbono essere detratte dallo stipendio per il calcolo
Le spese da detrarre per il calcolo dell’assegno di mantenimento
Tra le spese, oltre al mutuo vengono considerate:
- spese condominiali e canoni di locazione;
- spese di manutenzione della casa familiare e di altri immobili nella disponibilità della famiglia;
- spese per personale domestico: colf, baby sitter, badante;
- bollette per le utenze;
- tassa rifiuti;
- IMU;
- spese scolastiche e per la frequenza a scuole private;
- spese mediche;
- spese per le vacanze estive e durante altri periodi dell’anno;
- bolli e assicurazione di vetture e motocicli;
- ricariche telefoniche;
- spese per trasporti pubblici.
Viene poi considerato il numero dei figli a carico del marito o della moglie
Andiamo sul pratico del calcolo dell’assegno di mantenimento
Non considerando la presenza di figli, in linea generale l’assegno dovuto all’ex moglie viene calcolato, sul netto, da ¼ ad 1/3 dello stipendio.
Ovviamente se vi sono i figli andrà considerato tutto l’insieme e si può arrivare persino a metà del reddito netto di chi sarà obbligato a pagare.
Quindi dovremmo prendere lo stipendio netto, toglierci le spese e da quella cifra calcolare 1/4 -1/3 della cifra. Questo è il criterio di massima che viene adottato dai Tribunali.
Facciamo un esempio di un caso reale di calcolo di assegno di mantenimento
Facciamo il caso di un soggetto che prende 1500 euro al mese netto.
E’ probabile che il giudice, con uno stipendio simile, obblighi ad un assegno di mantenimento pari ad euro 300 per la moglie ed altrettanti per il contributo al mantenimento del figlio.
Si capirà come possa un padre andare veramente in grosse difficoltà economiche.
Però se quel padre ha delle spese di mutuo, affitto, rate per acquisto mezzi di lavoro ecc. la base su cui calcolare l’assegno non sarà più 1500 euro ma verrà diminuita.
Tieni presente, però, che i Tribunali di solito non scendono mai sotto i 200/300 euro per il mantenimento dei figli e quindi non puoi proporre al Giudice cifre di 100/150 euro perchè non verranno accettate almeno che non si sia nel caso di collocamento paritario.
Infatti, se a ciò ci mettiamo anche la necessità di trovare un’altra abitazione in quanto la casa familiare è stata assegnata alla moglie il conteggio è presto fatto.
Quindi la domanda poi che ti starai chiedendo e a cui ti risponderò con il video sotto è: ma a quanto sarò condannato a pagare?