Casa coniugale: posso dividerla in due per evitare l’assegnazione alla mia ex?
Casa Coniugale: quando la Casa Diventa Campo di Battaglia
La casa coniugale durante un processo di separazione è sicuramente uno dei nodi più complessi da sciogliere per quanto riguarda la sua assegnazione. Questa non è solo una questione di proprietà, ma spesso diventa un simbolo tangibile della vita che i coniugi hanno condiviso. Per un padre, la prospettiva di perdere la casa e dover affrontare il costo di un affitto può essere devastante, soprattutto se continua a pagare il mutuo sulla casa ora assegnata alla moglie.
Proprio per questo già diverse volte su questo blog e sul mio canale Youtube ho affrontato questo tema. Ti invito, se vuoi saperne di più, a leggere anche una recentissima sentenza su collocamento alternato nella casa familiare molto importante perchè apre le porte a nuove prospettive.
La Divisione della Casa Coniugale
Una delle soluzioni che può venire in mente è quella di dividere la casa in due unità abitative separate. Se tra i coniugi esiste un accordo, questa opzione può essere attuata senza problemi. Tuttavia, in assenza di consenso, la situazione si complica e la richiesta di divisione deve essere sostenuta da solide argomentazioni tecniche e legali.
Requisiti Tecnici e Legalità
Per proporre una divisione efficace, è indispensabile presentare una relazione tecnica dettagliata redatta da un esperto, che illustri la fattibilità del progetto divisionale. Inoltre, è essenziale argomentare che tale divisione risulti la soluzione migliore anche per i figli, considerando il loro benessere e la continuità delle loro routine.
Considerazioni sulla Convivenza Post-Divisione
Sebbene tecnicamente possibile, vivere nello stesso edificio, seppur in unità separate, può non essere l’ideale in caso di alta conflittualità. La vicinanza quotidiana potrebbe aggravare le tensioni e influire negativamente sul benessere dei figli. Un caso emblematico è quello di una villa con due ingressi indipendenti: nonostante la chiara divisione fisica, il conflitto tra i coniugi ha reso la situazione insostenibile fino all’intervento del tribunale.
L’Esito Giudiziario
In una situazione giudiziaria, anche con un progetto di divisione chiaramente realizzabile, l’opposizione di uno dei coniugi può portare alla nomina di un consulente tecnico d’ufficio (CTU) da parte del giudice, per valutare obiettivamente la situazione. La decisione finale del tribunale dipenderà dalle valutazioni del CTU e dalle prove di un impatto positivo o negativo sulla vita dei figli.
Prima di intraprendere azioni legali o tecniche per dividere la casa familiare, è cruciale valutare attentamente tutte le possibili conseguenze. Agire per rancore o per desiderio di vendetta può complicare ulteriormente la situazione. È fondamentale affidarsi al consiglio di un avvocato esperto in diritto di famiglia, che possa offrire una guida competente e basata sull’esperienza.
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