La Cassazione con sentenza 9945 del 2014 ha condannato una nota compagnia telefonica a risarcire la famiglia del dipendente stacanovista morto per un infarto provocato dall’eccessivo carico di lavoro. Dalle conclusioni della Ctu medico-legale, e’ emerso che il lavoratore era sottoposto a carichi lavorativi molto stressanti e protratti per una media di circa undici ore al giorno. Era emerso che il lavoratore, per evadere il proprio lavoro, era costretto a «conformare i propri ritmi di lavoro all’esigenza di realizzare lo smaltimento nei tempi richiesti dalla natura e molteplicità degli incarichi affidatigli dalla società«. Dall’accertamento compiuto dal giudice di merito è emerso che «l’oggettiva gravosità e l’esorbitanza dai limiti della normale tollerabilità non era in alcun modo riconducibile a iniziative volontarie del lavoratore di addossarsi compiti non richiesti o di svolgere gli incarichi con modalità non coerenti con la natura e l’oggetto degli stessi». Hai subito un torto sul lavoro? Contattaci senza impegno Info@ legalius.it
Morte da stress lavorativo
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