Non sempre la moglie ha diritto al danno patrimoniale per la morte del marito

Se la moglie non dipende economicamente dal marito non ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale in caso di morte di questi. Questo è quello che emerge dalla sentenza della Cassazione con la sentenza 19760 del 13 novembre 2012 respingendo il ricorso avanzato dalla moglie del de cuius che pretendeva un ristoro patrimoniale da parte del responsabile civile.

Gli Ermellini hanno così stabilito che«a norma dell’art. 2043 Cc, ai prossimi congiunti di un soggetto, deceduto in conseguenza del fatto illecito addebitabile a un terzo, compete infatti il risarcimento del danno, anche patrimoniale, purché sia accertato in concreto che i medesimi siano stati privati di utilità economiche di cui già beneficiavano e di cui, presumibilmente, avrebbero continuato a beneficiare in futuro. Il potere discrezionale che l’art. 1226 Cc conferisce al giudice del merito è al riguardo rigorosamente subordinato al duplice presupposto che sia provata l’esistenza di danni risarcibili e che sia impossibile, o molto difficile, la dimostrazione del loro preciso ammontare, non già per surrogare il mancato accertamento della prova della responsabilità del debitore o la mancata individuazione della prova del danno nella sua esistenza».

Non si poteva prevedere che il marito in futuro avrebbe lasciato in eredità beni alla moglie così come non si poteva prevedere che questi avesse potuto in futuro contribuire economicamente al sostentamento della moglie la quale era autosufficiente. Non per questo si può dire che nel nostro ordinamento il danno futuro non sia risarcibile ma è necessario«una ragionevole e fondata previsione circa il verificarsi del danno stesso, ».

Avv. Fabrizio Bartolini