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Quando a rimetterci sono i cittadini……

Nel nostro Paese le leggi sono, spesso, ad uso e consumo dei c.d. “poteri forti”.
Tra questi “poteri” sicuramente rientrano le compagnie assicurative che hanno visto, negli ultimi anni, assicurarsi diritti grazie a leggi spesso passate in sordina per incrementare i guadagni delle compagnie.
Vogliamo ad esempio parlare del Decreto del Ministero, Giustizia del 22/09/2016, G.U. 11/10/2016 che ha reso obbligatoria l’assicurazione per gli infortuni a noi avvocati?
Vogliamo parlare della riforma attuatasi in questi giorni in materia di risarcimento danni da micropermanenti che ha abolito, praticamente, i danni da colpo di frusta ?
Chi ci rimette sono sempre i cittadini che da un lato sono costretti a stipulare polizze per lavorare impinguando le casse della compagnie e dall’altro eliminando voci di risarcimento e quindi, di fatto, garantendo un enorme risparmio alle stess.
Sta di fatto che se siete stati tamponati e avete subìto il cosiddetto “colpo di frusta” scordatevi il rimborso dall’assicurazione.
Dal 29 agosto – da quando è entrato in vigore il Ddl Concorrenza, il disegno di legge che fissa nuove regole anche sugli incidenti stradali – i risarcimenti per le microlesioni diventano quasi impossibili.
Certo…sulla carta rimangono ma, ad oggi, dimostrare un siffatto danno ed ottenere il risarcimento è come vincere un terno all’otto.
Già nel 2012 si era resa molto più difficoltosa la procedura risarcitoria per questo tipo di lesioni, dopo la decisione dell’ex premier Mario Monti di vietare l’indennizzo quasi automatico per quei fastidi o dolori che poi non trovavano riscontro sul referto delle lastre o delle risonanze magnetiche. Di fatto, poi, il risarcimento si riusciva ad ottenere anche se molto ma molto contenuto nel suo ammontare ( circa 1000/1500 euro).
Ovviamente le Compagnie si difendono dicendo che questa normativa è –come sempre – a favore del cittadino in quanto così facendo le polizze non verranno aumentate cosa che necessariamente sarebbe accaduto in caso contrario.
Sta di fatto che in caso di tamponamento molto difficile sarà ottenere qualcosa di più che non sia il danno auto.
E l’infortunato si potrà trovare con un danno subito e non pagato che poi nel tempo gli comporterà problematiche più gravi ( non a caso si parla di danni permanenti) quali ad esempio l’ernia discale.
D’ora in poi, il trauma al collo causato dal colpo di frusta andrà dimostrato attraverso i raggi X o da segni evidenti ( ??)come le cicatrici, al pari di ogni altra lesione di lieve entità. È su quest’ultimo punto che le norme sono state sostanzialmente modificate. Fino al 28 agosto, infatti, secondo il testo il danno poteva essere risarcito anche «a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente l’esistenza della lesione».
Ma siccome questo non bastavano il Ddl Concorrenza cala anche i rimborsi. Il nuovo testo parte da 795,91 euro, che si riducono dello 0,5% per ogni anno di età a partire dall’undicesimo e crescono del 10% circa per ogni punto percentuale di invalidità aggiuntivo al primo, fino a un massimo di nove. Oltre, invece, si entra nel campo delle lesioni più gravi, sulle quali le assicurazioni dovranno rispettare delle tabelle già utilizzate in Italia dal tribunale di Milano. I giudici, inoltre, potranno sì aumentare gli indennizzi in caso di ricorso dell’assicurato, ma secondo la nuova legge fino a un massimo del 20%. Ad esempio un pianista – le cui mani sono fondamentali per svolgere la professione – dal 29 agosto se subisce danni al dito dopo un incidente, in tribunale, nella migliore delle ipotesi non potrà ottenere più del 20% di rimborso rispetto allo standard. Poco più di una qualsiasi altra persona il cui uso della mano, nel lavoro, non è così decisivo.
Tutti, pertanto, subiremmo le conseguenze di questa legge in quanto va a discapito soprattutto coloro che non possono permettersi gli accertamenti strumentali o che nella loro onestà non conoscono bene la normativa. E pensare che credevo che la legge fosse a tutela dei cittadini!

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