Giudici di Pace: la situazione è drammatica almeno in alcune parti d’Italia.
Drammatica è la loro collocazione così come drammatica è, spesso, anche la preparazione di molti Giudici.
Alzi la mano l’operatore di diritto che non sia uscito almeno una volta da una udienza dinanzi al GdP ed abbia detto, magari tra sé e sé, ” ma come ha fatto a venir nominato?”.
In effetti tirare la monetina e risolvere la diatriba con il testa o croce è più gratificante che fare una causa dinanzi al Giudice di Pace, ovviamente senza voler generalizzare, ci mancherebbe!
La situazione è altresì aggravata anche dalla collocazione in cui sono costretti a stare alcuni giudici.
A Lucca, ad esempio, il palazzo ove risiedono i Giudici di Pace è bellissimo e storico ma è talmente fatiscente che, infatti, il Tribunale è stato spostato altrove anche per problemi di agibilità. Le aule penali che prima si facevano al primo piano ora si fanno a piano terra perché l’aula non è più agibile. Il terzo piano è inaccessibile ecc. Forse in tutto questo vi è un sotteso intento da parte dello Stato di sopprimere fisicamente l’ufficio del Giudice di Pace sperando che il palazzo crolli in quanto non è inconcepibile, fosse solo per la ricchezza artistica della città, come un tale edificio storico non venga ripristinato.
Della situazione drammatica in cui alcuni uffici del Giudice di Pace si trovano ne ha dato anche contezza Striscia la Notizia con il video a cui rimandiamo con il seguente link.
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/uffici-del-giudice-di-pace-di-salerno_24359.shtml
Aggiungerei, infine, che se si vuole cercare di ridare un po’ di fiducia nella giustizia bisogna anche trasmettere una immagina di serietà ed autorità. Si dice che nessuno ha più paura della giustizia. Ma come si fa a dare credibilità quando si è convocati ad una udienza e ci si trova in uffici come quelli denunciati da Striscia la Notizia. Come si fa a dare credibilità ad una giustizia che si svolge come un mercato ( si pensi alle udienze civili ove tutti vanno a prendere il proprio fascicolo nel tavolo posto nella stanza del giudice, si fanno il verbale e spesso si sentono i testimoni da sé, ci si accalca davanti al giudice che in due secondi deve emettere l’ordinanza e spesso ti guarda proferendo la fatidica frase : ” di cosa si tratta?” . Frase dalla quale capisci che tutto, da lì in poi può accadere e che solo il caso potrà determinare la ragione o il torto delle parti contendenti: caso spesso legato alla ammissione delle prove che vengono decise in pochi secondi senza attenta lettura degli atti).
Non passa anno che non si parli di riforma della Giustizia! Ma la vera riforma va fatta dalle fondamenta e non con leggi e leggine inutili che modificano qualche articolo del codice, rendendolo ancora più confusionario, e che non servono a nulla. Nè si può riformare la Giustizia introducendo nuovi istituti – quali la mediazione – volti a reprimere la voglia dei cittadini a servirsi dei Tribunali o deterrenti quali l’aumento continuo delle spese per proporre una causa. Bisogna riformare il Sistema dando una immagine diversa, garantendo efficienza e quindi introducendo più personale anche onorario se necessario.
Il problema è che le leggi vengono fatte da chi non opera nei settori in cui le stesse vengono emanate e quindi non ci si rende conto dei problemi concreti ed effettivi.
Se poi si guarda al fatto che oggi leggi se ne emanano molto meno ma si legifera tutto con decreti legislativi ove viene messo e fatto passare di tutto ed ovviamente senza passare dal quorum parlamentare si capirà che i problemi legati alla Giustizia sono molto profondi nel nostro Ordinamento partendo dalle fondamenta.