La corruzione sia ha quando un pubblico ufficiale per compiere un atto del suo ufficio riceve, per sè o terzi, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta o ne accetta la promessa.La legge prevede che si possa avere corruzione anche per un atto contrario all’ufficio per omettere o ritardare un atto dell’ufficio stesso o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio. La pena prevista per tale tipo di reato può arrivare sino a cinque anni di reclusione.
La concussione si ha quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, abusando della propria qualifica,costringe o induce taluno a dare o a promettere a lui o un terzo, denaro o altra utilità. La pena può arrivare anche a 12 anni di reclusione.
La Cassazione ha stabilito che la costrizione o induzione, caratteristica della concussione, non vanno identificate nella superiorità o nell’influneza o nell’autorità che il pubblico ufficiale può vantare rispetto ai privati cittadini che possono trovarsi in condizioni psicologiche inferiori rispetto ad essi.
Tale soggezione è irrilevante ai fini del reato di concussione per la cui integrazione è necessaria una costrizione o induzione qualificata, ossia, prodotta dal pubblico ufficiale con l’abuso della sua qualifica cosicchè la successiva promessa o dazione indebita è l’effetto di tale costrizione o induzione. L’abuso non può essere identificato con la indebita richiesta , rivolta dal pubblico ufficiale al privato di denaro o altra utilità. La semplice richiesta di denaro integra il reato di istigazione alla corruzione se non accolta . La richiesta di denaro rilevante ai fini della concussione è quella preceduta o accompagnata da uno o più atti che costituiscano estrinsecazione del concreto abuso della qualità o potere del pubblico ufficiale.