Ancora uno scandalo si abbatte sul pianeta giustizia: l’aumento , o meglio il raddoppio delle marche, a seguito della finanziaria 2010. In un periodo di crisi come quello attuale, in un momento in cui la cittadinanza italiana non ripone certo gran fiducia nella tutela giuridica dei propri diritti, ove la difesa dei propri diritti dovrebbe essere garantita dallo Stato grauitamente, si arriva ad aumentare le marche del 50% !! In un processo penale, ove a mio avviso il diritto di difesa dovrebbe essere gratuito, la richiesta copie degli atti del fascicolo del pubblico ministero pari ad 80 pg costa oggi la bellezza di 31 euro! Se si pensa che in libreria l’acquisto di un libro rilegato và, in media, dalle 18 alle 24 euro si capirà la sproporzione rispetto al pagamento di semplici fotocopie. Qualcuno potrebbe obiettare che vi sono costi vivi e cioè la carta e il personale impiegato per effettuare le fotocopie. Ma a parte l’evidente replica che l’addetto è comunque pagato dai noi con le tasse, si potrebbe ovviare anche scannerizzando i documenti ed inviandoli via email all’interessato. Si risparmierebbe la carta, le file e i soldi! Aumento acnche per il contributo unificato necessario anche per proporre un ricorso avverso una sanzione amministrativa. Se prendo ad esempio, un multa ingiusta di euro 60,00 ma per proporla ne debbo spendere 38,00 senza contare le spese per far redigere il ricorso, và da sè che faccio meglio a pagare la contravvenzione comminata. Certo questo ragionamento vale per le multe di basso importo ma comunque non è giusto sottoporre l’esercizio del proprio diritto a pagamenti vari. Non si parli poi del recupero credito ove lo stato pretende cifre stratosferiche ( si pensi anche alla esecuzione immobiliare) indipendentemente dal recupero o meno della somma dovuta. A fronte di ciò la domanda da porci è una sola: si può definire il nostro un paese civile e civilizzato?