Fisco: come evitare il pignoramento del conto corrente.
Il Fisco è sempre più accanito contro i contribuenti e non guarda in faccia a nessuno. Con l’avvicendarsi nel tempo di varie leggi, in pratica gli italiani sono stati costretti ad aprire un conto corrente essendo veramente pochi coloro che non ne possiedono uno.Questa “costrizione” , creata ad hoc, non è priva di conseguenze in quanto l’Anagrafe Tributaria ci può così controllare costantemente.
Ma siccome a chi ci governa sembrava troppo poco a mettere la classica ciliegina sulla torta ci si mette anche il Fisco in quanto a partire dal 1 luglio l’Agenzia delle Entrate, infatti, potrà consultare le banche dati per sapere quanto il debitore possiede sul conto corrente e prelevare, conseguentemente, il dovuto.
Pare che lo Stato Italiano che tassa i propri cittadini all’inverosimile ( siamo tra i Paesi più tassati d’Europa) non si renda conto o non voglia rendersi conto di quante difficoltà i nostri concittadini debbano affrontare quotidianamente e di come l’Italia sia uno stato dove non si può più fare impresa perché le eccessive tasse affondano l’imprenditoria.
Si parla da anni di crisi ma penso che la vera crisi l’abbia creata il sistema fiscale italiano ( almeno per quanto ci riguarda).
Ecco cosa può accadere nel caso di pignoramento del conto corrente : il video tratta di un caso di pignoramento non effettuato dal Fisco ma le conseguenze non cambiano indipendentemente da chi è il creditore.
Ho conosciuto persone che avevano la casa pignorata da Equitalia in quanto avevano emesso delle fatture poi risultate non pagate e l’Agenzia delle Entrate aveva richiesto loro Iva e Tasse , somme che non erano mai state riscosse: vedi il post se ti interessa salvare la casa da Equitalia
Di fronte a questa nuova pressione del Fisco bisogna in qualche modo cercare di correre al riparo .
Cosa può fare, pertanto, l’intestatario del conto corrente per sfuggire alle grinfie dell’Agenzia delle Entrate?
1) Il correntista potrebbe, prima di tutto, prelevare sempre tutti i soldi dal conto corrente e versarli su un conto corrente intestato ad un familiare (che non potrà essere pignorabile perchè intestato ad altro soggetto).
Attenzione però!
Se si è dipendenti o pensionati questo espediente non salverà il pignoramento delle successive somme versate dal datore di lavoro o dall’Inps, somme che saranno bloccate in automatico prima di poter essere prelevata.
2) Altro consiglio è quello di cointestare il conto. Se il conto corrente è cointestato con un familiare, infatti, questo potrà essere pignorato solo per il 50% di quanto versato:
3) Nel caso di stipendio o pensione si può pignorare solo 1/5 dello stipendio o pensione ( in quest’ultimo caso tolto il minimo vitale) ma se si ha un conto corrente il conto viene totalmente bloccato e vengono prelevate tutte le somme necessarie per coprire il debito, se vi sono: in pratica si prescinde dal limite del quinto.Una soluzione per limitare ad un quinto il pignoramento è quella, pertanto, di far passare dal conto solo gli importi dello stipendio e pensione ed ovviamente avere la documentazione per dimostrarlo .
Infine non si può che constatare che ultimamente vi sono molti Italiani che aprono conti correnti a Dubai o a Londra e che trasferiscono in altri paesi la loro attività. Sono soluzioni sempre più frequenti nel nostro paese che invece di incrementare la produzione ed incentivare le persone a mettersi in gioco aprendo nuove attività, porta sempre più a scappare e trovare pace in altri lidi ove il concetto di libertà non è soltanto un bel nome stampato su un libro.
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