Il diritto di difesa leso: la richiesta di copia degli atti può ledere il diritto di difesa.
La difesa è un diritto inviolabile almeno sulla carta ma, in realtà, nella quotidianità, ci si può imbattere in situazioni che di fatto ledono il diritto alla difesa o quantomeno lo mettono in serio rischio.
Pensiamo, ad esempio, agli esosi costi del diritto di copia di atti.
Mi è capitato in processi penali che la richiesta copie avesse un costo di 3000,00 euro o, nel caso limite del processo per la strage di Viareggio, € 18.000: non tutti possono permettersi tale cifra ma senza copie il processo si fa al buio.
Si pensi che solo la copia di un cd che costa 1 euro e forse meno in cancelleria ha un costo di 270 euro. In questo caso il diritto di difesa è leso per chi non ha possibilità economiche e non rientra nel gratuito patrocinio.
Vi sono, poi, situazioni pratiche, come quella che vado a raccontare che di fatto mettono in difficoltà il diritto di difesa sempre con riferimento alle copie di atti in procedimenti “voluminosi”.
In un procedimento per bancarotta fraudolenta mi è capitato che le migliaia di documenti contabili sequestrati dalla Guardia di Finanza siano stati consegnati al curatore fallimentare e mai più restituiti alla Procura che se n’è disinteressata completamente.
Il curatore, visto che non prendeva – nel caso specifico – compenso, si è ben guardato dal visionare questa documentazione contenuta in 5 scatolini semplicemente riferendo che la stessa era frammentaria ed inutilizzabile ai fini per cui questi era stato nominato.
La difesa (il sottoscritto) aveva, invece, necessità di acquisire tale documentazione in quanto, tramite consulenza tecnica, si voleva dimostrare che, in realtà, si poteva arrivare ad una ricostruzione della contabilità della società fallita anche per ipotizzare, se del caso, un reato minore ( bancarotta semplice) rispetto a quello di cui il mio assistito era accusato ( bancarotta fraudolenta).
Il curatore si era costituito parte civile nel processo e non rispondendo alle email, pec e telefonate impediva di fatto la visione e di estrarre copia degli atti del processo che deteneva.
Uno dei modi possibili era quello di chiedere il dissequestro di tale documentazione , richiesta che il Tribunale già palesemente convinto della colpevolezza del cliente ( atteggiamento emerso chiaramente durante la conduzione delle udienze) rigettava sostenendo che tale documentazione era necessaria al curatore per lo svolgimento del suo lavoro ( …..tantochè nemmeno se l’era guardata) e ai fini probatori ( ……tantoché la Procura non aveva nemmeno voluto indietro tale documentazione).
Il Tribunale però autorizzava – e vorrei ben vedere! – che la difesa potesse estrarre copia di tale documentazione, estrazione copia che veniva puntualmente impedita dal curatore.
Infatti, questi iniziava a sostenere che nel suo studio non era possibile fare le copie in quanto erano migliaia di pagine e non aveva né una fotocopiatrice adatta né poteva bloccare lo studio per giorni per fare le copie; né questi poteva consegnare la documentazione ad una fotocopisteria perché, essendo lui il custode, se si perdeva anche uno dei “preziosi” fogli sarebbe stato responsabile.
Insomma………pretesti vari per limitare e rendere difficile la estrazione copia da parte di colui che, tra l’altro, processualmente era una delle controparti e non aveva certo interesse che la difesa dimostrasse la sua inefficienza.
Quindi ripropongo nuova istanza al Tribunale facendo presente la situazione ed il Tribunale , illuminato!, risolveva il problema disponendo che alla estrazione delle copie presenziasse la Guardia di Finanza: bella soluzione !
Di fatto, il diritto di difesa veniva ostacolato e la estrazione delle copie diveniva operazione a dir poco complessa se non addirittura impossibile.
Per farla breve alla fine ho dovuto minacciare una denuncia alla Procura ,durante l’accesso in studio con la guardia di finanza per avere le copie.
Questi sono piccoli escamotage pratici che di fatto possono ostacolare la difesa così come il costo copie di cui si parlava prima.
Nella realtà tale documentazione sarebbe dovuta essere in mano alla Procura e lì la richiesta di copie sarebbe stata facile ma, spesso, nei Tribunali vi è un mondo parallelo, lontano dal nostro, dove sembra vivano i giudici e dove il senso pratico non esiste e, a volte, il diritto di difesa è leso