Chi si occupa di diritto bancario sa bene come le banche siano restie a pagare per le loro violazioni almeno che non vengano costrette.
E’quello che è accaduto a B.D. il quale si era rivolto all’avvocato Bartolini proponendo azione giudiziaria per veder condannata la banca per usura e restituzione di tutti gli interessi da questi pagati illegittimamente.
La banca non aveva partecipato alla mediazione obbligatoria ed aveva negato ogni forma di trattativa stragiudiziale. Pertanto si era resa necessaria l’azione giudiziaria ove la banca si era costituita sostenendo che non vi era usura e che tutto era stato compiuto legittimamente.
Le parti avanzavano le proprie richieste istruttorie dinanzi al giudice incaricato di trattare la causa e veniva sottolineato, da parte del correntista, l’importanza di una CTU al fine di ritenere sussistenti o meno i profili di usura in base alla L. 108/96.
Il Giudice concedeva la consulenza richiesta e rinviava l’udienza per il conferimento dell’incarico.
A quel punto la banca, consapevole che una CTU avrebbe confermato le ragioni del correntista, addiveniva a più miti consigli, risarcendo B.D. ed abbandonando la causa.