E’ il caso accaduto a B.N.. a seguito dello tsunami nell’Oceano indiano del 2004, B.N. a seguito della morte del padre e della compagnia di questi, di nazionalità austriaca, si era trovato erede di una casa sulle colline Versiliesi che era appartenuta alla compagna del padre la quale aveva lasciato testamento lasciando il predetto immobile a B.N. tranne che una quota pari al 25% che era stata lasciata al padre della de cuius.
Il padre della de cuius, aveva pertanto richiesto a B.N. la liquidazione della propria quota ma questi non avendo disponibilità economica e non riuscendo nella immediatezza vendere l’abitazione ricevuta in lascito, non aveva potuto soddisfare tale richiesta.
Il padre della de cuius pertanto proponeva autonomamente un’azione giudiziaria nel proprio paese al fine di farsi accertare il diritto è la liquidazione della parte a lui spettante quale erede.
Poiché in Austria così come in altri paesi, a differenza dell’Italia, le cause giudiziarie dura molto meno, nel giro di sei mesi questi era riuscito ad ottenere non solo la sentenza di accertamento ma anche a vedersela ratificare in Italia.
B.N. contattava pertanto l’avvocato Bartolini al fine di cercare di risolvere questa situazione, il quale riusciva a mettersi in contatto con l’altra parte, fissando un incontro Italia prima con il legale di controparte e poi tra le parti e sottolineando come qualora l’immobile fosse stato aggredito giudizialmente ciò avrebbe comportato un danno per ambedue le parti visto che sicuramente lo stesso sarebbe stato venduto all’asta a un prezzo notevolmente più basso rispetto a quello di mercato che si sarebbe potuto ottenere semplicemente attendendo la persona interessata all’acquisto.
Veniva pertanto sottoscritto l’accordo tra le parti in cui si stabiliva che il padre della de cuius uno avrebbe atteso la vendita dell’immobile entro un anno dalla sottoscrizione periodo in cui B.N. è poi riuscito a vendere l’immobile ad un prezzo più che soddisfacente per entrambe le posizioni
