Una società – E. snc – avente in concessione uno stabilimento balneare aveva dato in affitto un ramo di azienda nel 2011 ad altra società – S.L. snc – che nei locali di proprietà dell’affittante, adiacenti allo stabilimento balneare, voleva svolgere attività di pizzeria al taglio. Negli anni seguenti le quote della società affittuaria erano state cedute e si erano avvicendati vari soci sino al 2015. L’ultimo socio aveva trasformato la società in ditta individuale e aveva cessato di corrispondere il canone mensile pattuito. La società – E.snc – assistita dall’Avv. Bartolini aveva pertanto promosso azione giudiziaria volta a richiedere la risoluzione del contratto, il rilascio e il pagamento del dovuto. In corso di causa veniva proposto altresì un ricorso per provvedimento di urgenza ex art. 700 cpc per ottenere il rilascio immediato, richiesta a cui la controparte si era opposta sostenendo di essere ella creditrice nei confronti della società affittante in quanto i beni aziendali non erano mai stati consegnati e pertanto di essere in credito per i canoni versati illegittimamente.
La società affittante per il tramite dell’Avv. Bartolini riusciva ad ottenere ragione con la concessione del provvedimento di urgenza. Ma, inoltre, in fase di attuazione del provvedimento controparte aveva sostenuto che per sgomberare l’immobile erano necessari dei mesi visto che avrebbe dovuto richiedere – a suo dire – una autorizzazione del Demanio, dell’Agenzia delle Dogane e del Comune con il solo intento, in realtà, di prendere tempo e lavorare a spese dell’affittuario durante la stagione estiva.
Le richieste dell’affittuaria veniva completamente rigettate ed il giudice ordinava alla stessa la liberazione immediata dell’immobile impedendo alla stessa di asportare i beni aziendali presenti all’interno lasciandoli nella disponibilità della società affittante la quale riusciva ad ottenere completamente ragione.