ASSOLTO DAL REATO DI MINACCE E LESIONI

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C.M. era stato accusato di aver minacciato e picchiato una persona di sua conoscenza durante una cena.  La descrizione dei fatti secondo l’accusa consisteva nell’aver C.M., durante la cena con altre persone in un noto locale della Versilia, aver trovato fuori dal locale la persona offesa e in quel contesto averla minacciata e malmenata per vecchi rancori mai sopiti.

C.M. veniva pertanto tratto giudizio e si rivolgeva per la difesa all’Avvocato Bartolini. La particolarità del fatto consisteva non solo nella circostanza che la vittima si era fatta refertare tre giorni dopo l’accaduto ma anche che all’episodio, nonostante uno la presenza di molte persone del locale quella sera non avesse assistito nessuno, essendo i vari testimoni sentiti nel corso del processo venuti a conoscenza dell’accaduto solo successivamente al fatto e solo grazie al racconto della persona offesa.

Rassegnate le proprie conclusioni il pubblico ministero chiedeva condannarsi C.M. a ben due anni di reclusione mentre la difesa di questi sosteneva che non vi erano elementi probatori certi a sostenere l’accusa, che nulla poteva provare certificato medico riportante una data di tre giorni successivi all’evento e che inattendibili erano i testimoni della procura in quanto tra l’altro non avevano assistito direttamente al fatto.

Il tribunale accoglieva le ragioni della difesa assolvendo C.M. per non aver commesso il fatto

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