Capita che si vada in Tribunale e la decisione di una causa sia come gettare una moneta : testa o croce. E capita che la stessa situazione vada a due giudici diversi e che da una parte esca testa e dall’altra croce. Non sono cose che si verificano spesso perché non è usuale che due cause aventi la medesima questione vadano davanti a due giudici diversi ma quando è capitato ( almeno a me) il risultato delle due cause è sempre risultato differente l’uno dall’altro.
Un mio assistito propone, ad esempio, una causa di opposizione avverso una sanzione della Direzione Provinciale del lavoro che riteneva tre dipendenti lavoratori subordinati anziché a progetto come formalmente assunti. Anche l’Inps cammina la sanzione al datore di lavoro e pertanto si propone opposizione anche avverso questa sanzione . Quindi due cause identiche ma da due giudici diversi: il giudice civile per la questione contro la Dpl ed il giudice del lavoro per la causa Inps. Ebbene….il giudice civile ci da ragione mentre il giudice del lavoro ritiene i lavoratori a progetto.
Altra ipotesi era capitata qualche anno fa quando a Viareggio c’era ancora il tribunale. Da me viene un cliente che aveva costruito un immobile e che era stato imputato per abuso edilizio. Stessa sorte era capitata al proprietario il quale aveva scelto il rito abbreviato e quindi i due procedimenti si erano scossi andando dinanzi a due giudici diversi. Il proprietario venne condannato ad un anno e due mesi di arresto mentre il mio assistito venne assolto.
Ditemi voi se a volte non vale tirare la monetina…