Convivenza: quali regole?

Ancora oggi la convivenza non ha una disciplina specifica normativa volta a regolare i rapporti ,appunto, tra conviventi non essendo possibile nemmeno parificarli, per analogia, alla disciplina matrimoniale. Nonostante la convivenza sia un fenomeno molto diffuso, questa non viene presa minimamente in considerazione dalla legge e solo alcuni istituti previsti per la famiglia legittima sono applicabili alla famiglia di fatto. Ad esempio, se uno dei due conviventi dovesse essere operato d’urgenza, l’altro non potrà firmare il consenso perché questi non risulta parente; allo stesso modo nessun diritto vi è  per quanto riguarda la malattia per le assenze dal lavoro e non sarà applicabile la disciplina dell’impresa familiare nel caso in cui i due conviventi svolgano attività insieme. I figli, invece, godranno degli stessi diritti dei figli legittimi ed anche quando la convivenza cessi, sarà obbligo di provvedere al loro mantenimento e alla loro educazione. L’unica differenza è che nel caso di famiglia legittima si dovrà ricorrere al tribunale ordinario mentre, nel caso di convivenza, la competenza è demandata al tribunale dei minorenni. La giurisprudenza ha esteso la disciplina sull’affidamento condiviso anche ai figli dei conviventi, risultando ad oggi la regola anche in tale situazione. Per quanto riguarda la casa, nel caso di decesso di uno dei due conviventi, l’altro avrà diritto a restare nell’abitazione solo se ciò sia stato disposto con testamento.Soltanto nel caso in cui sia disposto per testamento il convivente avrà diritto,poi, a succedere nelle eredità del defunto, sempre che, ovviamente, ciò non costituisca violazione di legittima. Nel caso di locazione il convivente avrà diritto di subentrare nel contratto.